Il progetto

PREMESSA

LA PERSONA CON DIABETE E L’IMMERSIONE SUBACQUEA CON AUTORESPIRATORE

Le immersioni con autorespiratori ad aria (ARA), in condizioni normali,  sono classificabili come attività aerobica alattacida a bassa intensità, in quanto prevedono un pinneggiamento lento e movimenti delle braccia. Dal punto di vista del dispendio energetico esse sarebbero quindi equiparabili al nuoto  in superficie; bisogna tuttavia considerare anche la fase di preparazione (vestizione, trasporto e montaggio attrezzatura, raggiungimento del punto di immersione), le condizioni ambientali (caldo in superficie, freddo in immersione), e i possibili imprevisti (correnti, onde, problemi di orientamento).

Tutte queste componenti fanno della attività subacquea un esercizio discretamente impegnativo, che richiede da parte dei partecipanti una buona condizione fisica generale. Questo naturalmente vale per il soggetto diabetico come per qualunque altra persona; si tratta ora di esaminare se la condizione diabetica comporti, di per sé, problematiche e rischi particolari, e come essi vadano affrontati.

RISCHI SPECIFICI DELLA PERSONA CON DIABETE

I rischi comunemente connessi alla pratica subacquea (tab. 1), rari e principalmente dovuti all’aumento della pressione negli spazi aerei, alla aumentata pressione di azoto in profondità, a disturbi gastrointestinali  e, soprattutto, alla “malattia da decompressione”,  risultano solo minimamente aumentati dalla presenza di una malattia diabetica non complicata e in buon compenso, e sono prevenibili con una corretta preparazione del paziente e con l’adozione di misure precauzionali adeguate.

RISCHI GENERALI DELLE IMMERSIONI CON ARA

  • Barotrauma
  • Polmonare
  • Dell’orecchio medio
  • Dell’orecchio interno
  • Dei seni paranasali
  • Altri non comuni (volto, pelle,denti, stomaco)
  • Narcosi da azoto
  • Malattia da decompressione
  • Tipo I

Un primo elemento di criticità è ancora potenzialmente legato alla pressione ambientale; è infatti da considerare un possibile aumento dell’assorbimento di insulina dai depositi sotto cutanei, con conseguente reazione ipoglicemica in immersione, difficile da rilevare e da trattare

Vanno poi messi in conto altri possibili problemi derivanti da:

  •  Stress (vestizione, paura, panico, ecc), con conseguenti complicazioni iperglicemiche
  • Aumentato dispendio calorico (freddo, sovraccarico di lavoro non previsto), con conseguenti complicazioni ipoglicemiche
  • Ipoglicemia inavvertita per neuropatia autonomica, o “hypoglycemia unawareness”
  • Confusione fra sintomi ipoglicemici e narcosi da azoto
  • Chetoacidosi diabetica
  • Disturbi gastroenterici in caso di gastroparesi (nei soggetti con neuropatia autonomica)
  • Cardiopatia ischemica silente (più frequente nelle persone con diabete che nella popolazione generale)

Per questi rischi aggiuntivi, tipici della malattia , la subacquea è considerata da anni una pratica sportiva da sconsigliare o addirittura vietare alle persone on diabete tipo1. Questa posizione, ampiamente diffusa, nasce alcuni decenni orsono, quando la terapia del diabete tipo 1 si avvaleva di insuline che per la loro composizione farmacologica determinavano frequenti episodi ipoglicemici e l’autocontrollo delle glicemie non aveva strumenti affidabili e precisi come si hanno ora.

In seguito all’evoluzione della cura, i limiti finora imposti sono da considerare superati: la persona con diabete, adeguatamente formata e preparata alla gestione dela malattia, può praticare in sicurezza questa attività sportiva.

SCOPO DEL PROGETTO

Scopo di questo progetto è creare un percorso che permetta alle persone con diabete tipo 1 di immergersi in sicurezza , abbattendo così un tabù. Per raggiungere questo risultato il progetto prevede:

  • L’applicazione  di un protocollo scientifico che considerando le glicemie dell’autocontrollo,l’apporto dei Carboidrati, la posologia insulinica permetta l’immersione senza rischi aggiuntivi
  • La creazione di un team multi professionale ( diabetologo, istruttore diving, medico dello sport) che porti ad un giudizio di idonetà
  • La formazione dei diabetologi in modo che possano certificare in modo adeguato
  • La formazione degli istruttori dei diving in modo che conoscano il protocollo e lo applichino
  • Definizione di un percorso educativo della persona con diabete che si vuole dedicare alla subacquea
  • Realizzazione di corsi sperimentali per brevettare persone con diabete al fine di  validare i punti precedenti
  • Offrire al diabetologo la possibilità di conseguire un brevetto di 1° livello

La conclusione del progetto permetterà di costruire  il percorso corretto per portare le persone con  diabete di di tipo 1 sott’acqua in sicurezza e in particolare  definire:

  • il percorso medico e tecnico ( gli esami, la valutazione delle complicanze)
  • il certificato rilasciato dal diabetologo
  • il certificato rilasciato dal medico dello sport
  • le competenze specifiche del diabetologo certificatore e del medico dello sport
  • il percorso educativo per la gestione corretta della terapia insulinica

IL PERCORSO

Premesso che le immersioni con ARA non rientrano fra le attività sportive agonistiche, e che pertanto per l’idoneità alla pratica di questo sport sarebbe teoricamente sufficiente  un certificato medico non specialistico, nel caso particolare delle persone con diabete che intendono avvicinarsi alla attività subacquea si può prevedere un percorso articolato, che preveda l’intervento di figure professionali diverse.

  • E’ richiesto innanzitutto un parere del diabetologo di riferimento, attestante la assenza di controindicazioni specifiche legate alla condizione diabetica (grave scompenso metabolico, complicanze in fase evolutiva, “hypoglycemia unawareness”; vedi paragrafo precedente). Sulla base di questo attestato, il certificato di idoneità viene rilasciato da uno specialista in medicina subacquea (medico sportivo o iperbarista)
  • Al termine del percorso di addestramento, è infine richiesta una valutazione collegiale (medica e tecnica),  documentante la acquisizione da parte del subacqueo con diabete delle tecniche di prevenzione e gestione dell’ipo- e iperglicemia in immersione

La documentazione così conseguita andrà presentata dal subacqueo con diabete al Diving Center di appoggio, in occasione di ogni ciclo di immersioni. La certificazione ha validità annuale.

ATTIVITA’

Divulgazione del progetto presso i diabetologi con la richiesta della disponibilità a partecipare a questo progetto e a rilasciare il certificato specifico di idoneità

  • Identificazione di almeno un diabetologo per regione disponibile e partecipare ai corsi per il rilascio del brevetto
  • Formazione dei team diabetologici alla valutazione della persona con diabete alla gestione della terapia insulinica e alla realizzazione di percorsi educativi rivolti alla persona con diabete dedicati alla terapia insulinica intensiva.
  • Formazione del diabetologo al protocollo per una immersione sicura
  • Formazione degli istruttori dei diving per brevettare le persone con diabete applicando il protocollo previsto
  • Raccolta dei dati clinici ( glicemie, ipoglicemie, iperglicemie…..) necessari alla valutazione e validazione del progetto