Un ostacolo superato

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E’ stata proprio una sfida, una sfida inizialmente negata ad altri solo perché diabetici, o fallati, come noi scherzosamente ci definiamo.

Tutto è iniziato verso maggio, quando mi sono trovata una locandina davanti. Accettando questa sfida sapevo che avrei avuto a che fare con l’acqua e con il mare, conoscevo bene le mie paure, che fino ad oggi non ero mai riuscita a superare e quindi quasi sfacciatamente, ho cercato di non interessarmi a questo progetto, ma più lo evitavo, più ci ripensavo e mi trovavo davanti quella locandina. Allora mi sono detta “perché non provare?”.

Ho deciso di chiamare Susanna, Giovanni e Lorenzo, fallati come me. Ci conosciamo da anni, insieme ci siamo imbattuti in diverse esperienze, ma quella del mare proprio ci mancava.

Quella mattina di giugno, seduti intorno ad un tavolo, abbiamo conosciuto Marco Giuliano ed Andrea Fazi, gli ideatori e promotori di questa esperienza.

Ma non eravamo gli unici fallati! C’erano anche Cristina e Carlo, altri due aspiranti sub diabetici.

Parlammo un po’, qualche dubbio, ma molto entusiasmo, tanto che Marco decise di portarci subito in acqua, a riva, giusto per farci capire a cosa saremmo andati incontro.

Panico iniziale, ma subito dopo una gran felicità solo per aver visto qualche stella marina… A distanza di alcuni mesi mi rendo conto che in quegli attimi non sapevamo minimamente cosa ci aspettasse!

E così il corso iniziò, ma io avevo proprio paura, l’idea della piscina già mi mandava in panico, figuriamoci quella del mare…Iniziai a tirarmi indietro, mi dicevo “non ce la farò mai, è più forte di me”, poi tornavo a casa psicologicamente distrutta e passavo ore ed ore di confessionale al telefono con Laura, che ci seguiva da Milano.

C’è voluta la pazienza e la voglia di Marco per farmi sconfiggere questo mostro, c’è voluta la mia volontà di non lasciare questo meraviglioso gruppo, la voglia di respirare in acqua e di sentire il rumore delle mie bolle…

Arrivò la prima pratica in acque libere e mi bloccai di nuovo; alla seconda invece accadde l’inimmaginabile per me… Mi tuffai senza pensare ed altrettanto senza pensare sgonfiai il gav… Ma cosa mi stavo perdendo? Ero pazza?

Il mare aveva operato il proprio miracolo su di me.

Da lì a poco sostenemmo l’esame. Era sabato 28 agosto, ci ritrovammo alle 5 del mattino al diving, era ancora notte. Marco decise di farci il regalo del relitto della Nicole all’alba, che emozione! Uscimmo dall’acqua verso le 7, eravamo bellissimi, i raggi del sole ci splendevano in viso, tutti sorridenti e tutti brevettati!

Ma non finisce qui!

Il 7 novembre alle 6 del mattino stavamo decollando da Fiumicino, con destinazione Hurghada.

Che dire di questo gruppo magnifico? E’ stata una vacanza indimenticabile, con gente meravigliosa, con cui passeresti tranquillamente il resto della vita.

Tutto questo sogno è stato possibile soprattutto grazie alla disponibilità del Dottor Matteo Bonomo, Primario della Diabetologia dell’ospedale Niguarda di Milano, che durante le sue trasferte marchigiane ci ha insegnato come gestire le glicemie prima di andare in acqua.

Sono Chiara Balestrieri, sono diabetica, insulino dipendente da quando avevo 3 anni, ho conseguito il brevetto Open Water questa estate, seguendo dei piccoli, ma per niente limitativi accorgimenti, come le tre misurazioni glicemiche a 60, 30 e 10 minuti prima dell’immersione, rinunciando se le glicemie non rientrano nei range prestabiliti.

A giugno avevo 9.9 di emoglobina glicosilata, ora sono a 8.2 e per assurdo mi trovo a ringraziare non so chi di essere diabetica, perché grazie al mio essere fallata mi sono avvicinata al mondo della subacquea.

Questo è stato ed è il mio miracolo del mare.

Grazie per la vostra attenzione.